Manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker

8 CONSIGLI INFALLIBILI PER LAVORARE DA CASA E VIVERE FELICI

Tele-lavoratrici e tele-lavoratori di tutta Italia: vi presento il manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker. 8 regole d’oro per lavorare da casa e vivere felici, 8 tecniche infallibili apprese del tutto involontariamente in lunghissimi anni di esperienza davanti a un computer. Senza mai andare in ufficio.

Ecco a voi dunque il primo e unico manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker.

1. Vestitevi.

La prima regola. La più importante. Dobbiamo illudere il nostro cervello che stiamo andando al lavoro o siamo fregati. Che poi è vero, non dobbiamo nemmeno mentire. Inoltre non vogliamo farci vedere dai colleghi nella prima conference call del mattino in vestaglia di pile o con quella gloriosa tuta in acetato riesumata per l’occasione dal fondo dell’armadio. Un teledipendente che si rispetti si veste come se dovesse uscire, con tanto di scarpe e orologio al polso. Per le signore, i tacchi sono facoltativi e un trucco leggero da videochiamata può bastare. Però mai strafare: non siete in TV.

2. Andate al lavoro (sì, avete letto bene).

Non si può uscire. E dunque? Raccogliete le vostre cose, congedatevi da mogli, mariti, figli, genitori o coinquilini con un sorriso affettuoso e un classico “è tardi, devo andare” e uscite dalla cucina o dal salotto con la fierezza degna di un supereroe: il mondo ha bisogno di voi. Quindi entrate nello sgabuzzino, in soffitta, in garage, nella stanza degli ospiti e chiudetevi dentro. Siete arrivati.

Dobbiamo illudere il nostro cervello che stiamo andando al lavoro o siamo fregati.

3. Sentitevi il capo di voi stessi.

Guardatevi intorno: tutto ciò che vedete è vostro. Basta scrivanie condivise, colleghi che ascoltano musica abominevole a volume intollerabile (anche se per certa musica l’unico volume tollerabile è zero) e capiufficio che si avvicinano con qualsiasi scusa solo per controllare se state chattando o leggendo la gazzetta.it. Comportatevi da vero boss: prendetevi il vostro spazio, camminate avanti e indietro per la stanza gesticolando, fermatevi di colpo a scrutare pensierosi fuori dalla finestra con le mani sui fianchi e sì, parlate da soli. Siete allo stesso tempo attori e pubblico, quindi recitate per voi stessi e da tele-dipendenti vi trasformerete in tele-top manager.

4. Usate il collirio.

Nel manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker si pensa anche alla salute. Quindi anche se avete occhi allenati da ore e ore di serie TV non sottovalutate lo stress di stare attaccati a un monitor dalla mattina alla sera. Seguite i consigli dei tele-lavoratori più navigati e irrorate spesso e generosamente i vostri bulbi oculari con del buon collirio. Scrivetelo nella lista delle cose da comprare e alla prossima ora d’aria al supermercato o in farmacia fatelo vostro.

5. Spezzate la mattinata o il pomeriggio con una tele-pausa caffè.

Fate decine di video call al giorno: potete concedervene una per un caffè coi colleghi, magari parlando dei bei tempi di quando si andava tutti insieme al distributore automatico, piantando metà dell’azienda completamente impresidiata. Vedrete che anche ai vostri colleghi verrà la stessa idea e per di più alla stessa ora. Prodigi della tele-patia (ah, in questo caso usate il telefonino, non il portatile. È una pausa, mica lavoro).

6. Pranzate a casa.

È un privilegio di pochi eletti: approfittatene. Altro che insalatona vegana al bar o broccoli della sera prima riscaldati al microonde seduti alla scrivania. Andate in cucina, salutate tutti con il giusto trasporto (non troppo, la giornata è ancora lunga) e mettete su l’acqua per la pasta. Un consiglio: lasciate perdere per un po’ telefonini e tablet vari e disconnettetevi. Pranzare non vuol dire nutrirsi ma gustare quello che si mangia e farlo in compagnia è ancora più bello. Occhio però a non macchiarvi di sugo la camicia. E ricordatevi che sì, siete a casa per pranzo ma no, non è ancora Pasqua. Quindi contenetevi.

Siete allo stesso tempo attori e pubblico, quindi recitate per voi stessi e da tele-dipendenti vi trasformerete in tele-top manager.

7. Fate esercizio.

Senza palestra vi sentite perduti? Un professionista della teledipendenza non ha bisogno di uscire per restare in forma. Lo fa tranquillamente nel suo ufficio privato e durante l’orario di lavoro. Basta ricordarsi di fare una pausa ogni tanto – anche per evitare che il vostro corpo assuma in modo permanente la forma della sedia o della poltrona – e lanciarsi in una breve sessione di flessioni, addominali, cyclette, yoga. Quello che vi pare, ma senza esagerare. 5 minuti o anche meno ogni due ore sono sufficienti. In ufficio vi prenderebbero giustamente per gente che non sta bene, ma qui chi vi vede? (A parte forse il vicino dalla finestra, ma in questo caso c’è un’altissima probabilità che anche lui stia facendo la stessa cosa, quindi non parlerà, fidatevi). Un’unica raccomandazione: cercate di non iniziare una videochiamata importante con la faccia paonazza e il fiatone. I vostri interlocutori non capirebbero.

8. Tornate a casa.

Dite la verità. È quello che avete sempre sognato: il tele-trasporto. Niente corse per prendere la metro o l’autobus, treni in ritardo e code in auto. Spegnete il computer, uscite dal vostro ufficio e TAC! Siete già a casa. Non vi resta che richiamare l’attenzione di tutti con un trionfale “tesoro sono a casa” e farvi largo eroicamente tra gli abbracci festanti dei vostri figli e i baci calorosi del vostro o della vostra partner. E il gioco è fatto.

Seguite queste regole e aumenterete sensibilmente non solo la vostra produttività ma anche la qualità della vostra vita. Attenzione però: stare bene è stupefacente e come ogni buon stupefacente ne vorrete sempre di più. Quindi se avete paura di non riuscire a smettere, lasciate perdere. Non fa per voi.

Vuoi raccontare la tua esperienza per arricchire di consigli preziosi questo manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker?

Scrivimi senza indugio a erre.calvi@gmail.com e darò voce alla tua storia.

NOTA SULL’AUTORE

Lavoratore autonomo per iniziale scelta altrui, da anni scrive ogni giorno da una località diversa e sconosciuta per sfuggire alle pericolose e numerosissime lettere di assunzione di datori di lavoro senza scrupoli.

Oltre al Manuale di sopravvivenza del teledipendente altrimenti detto smart worker, per Edizioni Occasionali ha pubblicato anche la raccolta Mille e uno modi per apparire credibili in mancanza di solide basi, il best seller generazionale Anche questo mese la fattura ce la pagano il mese prossimo (giunto alla dodicesima ristampa), il vademecum tascabile 5 frasi da non pronunciare mai in presenza di una partita IVA se non vogliamo urtare la sua sensibilità e l’approfondimento 50+1 pillole di marketing per dire addio allo stress e ripartire alla grande.

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